Il piccolo Antonio vuole una bambola, come quella di sua cugina Caterina.
Sua madre gli dice: “Stai scherzando spero”. Gli altri bambini ridono e urlano “Antonio vuole una bambola! L’avete sentito? È una femminuccia!”. Il padre scuote la testa con disapprovazione.
Antonio insiste: “Voglio una bambola”.
“Se fai il bravo te la regalo a Natale”.
Il giorno di Natale Antonio non riceve una bambola.
Allora decide di mettere da parte la sua paghetta. Qualche mese dopo, va al negozio di giocattoli da solo: “Voglio una bambola”, dice lui. “È un regalo per la tua sorellina?” gli chiede la commessa. “No” dice Antonio, “È per me. Voglio quella lì in vetrina, con la treccia bionda”. La commessa ride. Chiama il direttore e anche lui ride. “Che ne diresti di questa motocicletta?”. Antonio mette i soldi sul banco, con fare deciso. Tutti i clienti del negozio lo guardano. E per strada la gente fa strane facce. Il piccolo Antonio tiene la bambola tra le braccia.
Poi, per la prima volta, le rivolge la parola: “Che gente è questa?”, “Non vogliono che tu abbia un padre!”
Aldo Scirano Psicologo Foggia